martedì 5 febbraio 2008

CAPOLINEA


Mercoledì finisce la XV legislatura con lo scioglimento delle camere. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale i presidenti di Senato e Camera come da prassi: l'articolo 88 della Costituzione infatti prevede lo scioglimento dopo aver sentito i presidenti dei due rami del Parlamento. Il presidente del Consiglio Romano Prodi salirà al Quirinale per controfirmare il decreto.
Il giorno del voto, che verrà deciso dal governo, dovrà essere compreso fra il 45esimo e il 70esimo giorno dallo scioglimento delle Camere. E' questo infatti il limite temporale previsto dalle norme che regolano le procedure per il voto e fissano i tempi per la presentazione delle candidature e delle liste e per il deposito dei simboli elettorali presso il ministero dell'Interno. Sarà sempre il capo dello Stato, con decreto, a convocare inoltre i comizi elettorali su deliberazione del Consiglio dei ministri. Lo stesso decreto fissa il giorno della prima riunione delle nuove Camere. Tutte le previsioni concordano nell'indicare in domenica 13 e lunedì 14 aprile le date in cui gli italiani, dopo meno di due anni dalle ultime elezioni politiche, saranno chiamati nuovamente alle urne. Le elezioni politiche, prevede la legge, devono tenersi entro 70 giorni dalla data di scioglimento anticipato delle Camere da parte del capo dello Stato. Restano in ballo quindi anche le date del 6 e 7 aprile.

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