martedì 22 gennaio 2008

CROLLA TUTTO!!



L'argomento scelto oggi riguarda il crollo verticale delle borse di mezzo mondo e il rischio recessione.

I segnali, AL MOMENTO, sono molto preoccupanti. (il colpo di grazia lo dà Paolini nella [metaforica, chiaramente] foto sopra...che diavolo ci faceva lì?Un possibile reporter bravissimo, ma purtroppo dal cervello shakerato).


Articolo scelto da Tiscali news.


Sembra che i mercati stiano considerando la possibilità di un rallentamento più pronunciato o anche di una recessione, ma spero che faranno attenzione alle informazioni reali dall'economia anche in Europa": lo ha detto il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Joaquin Almunia a margine della riunione dell'eurogruppo. Almunia ha spiegato che le conseguenze per i mercati europei non saranno dirette "poiché la nostra economia non è così dipendente come nel passato dall'economia statunitense". Per il commissario "la volatilità eccessiva dei mercati non è una buona notizia ma spero che rallenterà". Almunia ha auspicato che nei prossimi giorni le autorità statunitensi adottino delle misure "in grado di contrastare il rischio di una recessione".
Borse mondiali a picco - Dopo le borse asiatiche, anche le piazze europe affondano per il timore di una recessione Usa. Francoforte arretra del 5,45%, Parigi del 4,27%. Londra cede del 3,9%. Giù del 2,8% Milano e del 3,7% Zurigo. I mercati non hanno accolto con delusione il pacchetto di aiuti fiscali da 140 miliardi di dollari delineato nei giorni scorsi dalla Casa Bianca, considerandolo insufficiente a dare uno stimolo all'economia Usa. Inoltre i listini europei reagiscono negativamente alle dichiarazioni del numero uno della Banca d'Olanda Nout Wellink, secondo il quale la crescita euroea aumenterà meno del previsto quest'anno, non oltre l'1,5%. Oggi i mercati Usa restaranno chiusi per la festività del Martin Luther King Day. Ad affossare i listini sono la paura che la cura da 150 miliardi di dollari messa a punto dall'amministrazione americana sia insufficiente per evitare la recessione Usa con effetti destinati a propagarsi sull'economia mondiale. Ma anche il riacutizzarsi dei timori legati ai mutui subprime e le difficoltà delle società assicuratrici di bond Usa, Mbia e Ambac (il cui rating è stato tagliato venerdì da Fitch ad 'AA').
Grosse perdite nel comparto assicurativo - Il comparto assicurativo perde il 5,6% con Swiss Re (-10,4%), Allianz (-9,3%), Ing Group (-8,1%) e Axa (-5,3%). Tra i bancari (-4,5% lo Stoxx di settore), Bnp Paribas affonda del 7,3%, Societé Generale del 7,2%, Dexia del 6,7%, Commerzbank del 6,3%, Deutsche Bank del 6,2%, Santander del 6%. Nella seduta disastrosa dei listini europei Milano (-2,6%) è la piazza che contiene di più le perdite. Di seguito l'andamento degli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: - Londra -3,55% - Parigi -4,81% - Francoforte -5,33% - Madrid -4,76% - Milano -2,59% - Amsterdam -3,80% - Stoccolma -3,27% - Zurigo -3,78%.
Il tonfo delle borse asiatiche - Chiusure in profondo rosso per le principali Borse asiatiche affossate dai timori di una recessione Usa e dalla paura di un riacutizzarsi della crisi dei mutui subprime. Hong Kong ha perso il 5,5%, Shanghai il 5,1%, Tokyo il 3,8% e Seul il 2,9%. Di seguito le chiusure degli indici delle principali Borse dell'area dell'Asia-Pacifico: - Tokyo -3,86% - Hong Kong -5,49% - Shanghai -5,14% - Shenzhen -4,62% - Taiwan -0,91% - Seul -2,95% - Sydney -2,90% - Mumbai -7,13% - Singapore -6,03% - Kuala Lumpur -2,15% - Bangkok -2,94% - Giakarta -4,80%.
Fortissimo il calo in Cina - Il calo della borsa cinese in particolare è stato il più consistente da sei mesi a questa parte. L' indice CSI 300 che sintetizza l'andamento dei titoli azionari denominati in yuan sulle due maggiori piazze del Paese, é sceso del 5,0% a 5.145,73 punti; in particolare il comparto finanziario ha ceduto il 6,2% sulla scia della flessione di Bank of China, alle prese con maxi-svalutazioni legate al subprime. L'andamento negativo della Borsa cinese è legato alle preoccupazioni per i riflessi derivanti da una possibile recessione negli Usa, che stanno del resto oggi mandando al tappeto tutte le borse internazionali. Per la Cina in base agli analisti il pil nel 2008 dovrebbe segnare un più che confortante +10,5%, contro +11,5% dello scorso anno. Si tratterebbe però della prima frenata da sette anni a questa parte.

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